giusto in fondo al dirupo
dove, come nebbia e vapore
il suo profumo si innalza
ed a contatto con l’aria
sprigiona il suo triste lamento.
Deciderò in
fretta e furia
come fare per raggiungerla
se con il salto nel vuoto
o la agonizzante, lenta discesa
lo domanderò allo sciamano
dopo alla strega dell’est.
Tu, luna, non
puoi sapere
da quanti secoli io l’amo
da dedicargli il mio sangue
e col sangue, la mia pazzia
un tempo io ero un giullare
lei mi trasformò in cavaliere.
Ho perduto la
sua immagine
disegnata dentro la notte
sicché ho strappato il mio cuore
ed ora la riesco a vedere
ed io la guardo e le parlo
ma non ottengo alcuna risposta.
Un campo nella
pianura
forse un parco al crepuscolo
ma la fragranza dell’erba
è quella del lago in inverno
e posato sopra la sua riva
boccheggia il mio bacio migliore.
Ma lancerò la
mia monetina
verso il cielo dipinto di pece
poiché il destino è illusorio
e suggerisce soltanto bugie
ed io sono disposto a mentire
pur di raggiungere l’ombra di Salem.
N° 3032 - 23 ottobre 2015
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento