I fiori non
hanno alcun senso
occorrono soltanto le lacrime
non c’è stato dolore più grande
a graffiare la mente ed il cuore
e qui, dentro il buio profondo
i fuochi fatui divorano l’anima.
Vorrei…ma non
so come volerlo
allora rinuncio a sognare
oltre quel muro in cemento
cosa ne sarà mai stato di te?
E più forte della mia rabbia
rimane l’astio verso la vita.
L’odore
dell’erba è bellissimo
contrasta con il lezzo della morte
qualcuno qui ha la lapide in marmo
come se, per chi l’ha voluta
rendesse più vivido il ricordo
dei giorni precedenti alla dipartita.
Gli occhi si
abituano alle tenebre
forse è là che vedrò la tua ombra
e se soltanto tu mi fossi dinnanzi
io avrei così tante parole da dirti
che non saprei da dove iniziare
e finirei col restare in silenzio.
Però
quell’addio tanto desiderato
appartiene ai folli e agli impavidi
io non posseggo tutto quel coraggio
con cui varcare l’ultima soglia
e mi allontano da questo luogo perduto
dove ho perduto il tuo dolce sorriso.
N° 3013 - 27 settembre 2015
Il Custode
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