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sabato 31 ottobre 2015

UN BACIO D'ADDIO

Ho portato il mio amore
è tutto dentro i miei occhi
mentre seduto sul letto
io ti osservo dormire
ed in silenzio contemplo
tutta la tua bellezza.

Lascio che sia il mio sguardo
a carezzare il tuo corpo
che nella sottile penombra
sembra essere un’opera d’arte
una mescolanza perfetta
di ombra e di giochi di luce.

Immobile…e sei meravigliosa
sicché implode la mia fantasia
la passione tramuta in furia
sul percorso dei tuoi capezzoli
dopo ancora sopra il tuo pube
di sale e di miele sulla mia lingua.

I primi rintocchi del giorno
giungono per importunarmi
io non vorrei che tu ti svegliassi
poiché il tuo viso è alquanto sublime
ancora in balìa del sonno profondo
dopo una notte di magica estasi.

E però tu hai un’espressione magnifica
ed un sorriso che è un sortilegio
dunque io accetto il tuo risveglio
mentre mi quieto sulle tue labbra
per un primo bacio che sa d’amore
ma in realtà è solo un bacio d’addio.

  N° 3036 - 30 ottobre 2015

                                                    Il Custode

martedì 27 ottobre 2015

DESCRIZIONE DI UN SUPPLIZIO

Sei dentro i miei occhi
come cera di candela
che arde e mi brucia
e lascia sulla mia pelle
solchi profondi e roventi
cicatrici in putrefazione
che non guariscono mai.

Tu sei il grido del tuono
giunto per farmi impazzire
io, con le mani proteggo
le orecchie che sanguinano
ma la tua voce si insinua
e scardina le mie difese
ne fa poltiglia poi cenere.

Sei la morte e la rinascita
e la morte che torna ancora
un supplizio inarrestabile
che io non riesco a sfuggire
dannazione della mia anima
giusto ad un passo dal baratro
e sotto mi attende l’inferno.

  N° 3035 - 27 ottobre 2015

                                                     Il Custode

UN BUON SAMARITANO

Ti ho accolto, straniero
in questa mia terra
e dentro il mio cuore
difendendoti sempre da chi
ti dipingeva quale delinquente.

Ho speso parole e ragioni
per giustificare la tua venuta
perché io lo credevo davvero
che tu eri un disadattato
una persona cui dare aiuto.

Io, da sempre in prima fila
sopra le coste affollate
dai disperati che come te
mi parevano povere vittime
di un mondo alla deriva.

Ti ho nutrito, straniero
mettendo in secondo piano
il sangue del mio sangue
quei miei figli che molto spesso
mi rimproveravano la mia cecità.

Adesso sei davanti a me
ti sei insinuato nella mia casa
e per pochi, miseri denari
tu mi hai colpito a morte
lasciandomi qui agonizzante.

Mi hai derubato, straniero
tradendo la mia fiducia
ora io conosco la mia stupidità
poiché ingenuamente ti ho imposto
a chi non ti voleva ospitare.

Tu, figlio di terre malsane
e di un mondo alla deriva
il mio respiro fugge lontano
quasi che si vergognasse
per averti creduto un fratello.

  N° 3034 - 26 ottobre 2015

                                                    Il Custode

LA RETORICA DEL GRILLO

La tua insolenza è irritante
e tu dovresti, o burattino
fare tesoro dell’esperienza
di chiunque esprime saggezza.

Ma egoista fin dentro l’animo
tu pretendi ogni cosa per te
e non ti curi di chi fai soffrire
tu non vedi oltre il tuo naso.

Il tuo babbo ti vorrebbe bambino
ma la fata ha molte e più remore
quale meta vorresti raggiungere?
Qual è mai il tuo unico scopo?

Non sei altro che un monello
in balìa di cattivi insegnanti
la bontà è la via da percorrere
per diventare una persona stimata.

Poco importa se verrai tradito
se sarai deluso da chi hai amato
camminerai carponi nel fango
ma il tuo sguardo resterà fiero.

Quante prove vorresti affrontare
prima di imparare dai tuoi errori?
Se tu ascoltassi le mie parole
troveresti un punto di vista migliore.

E quand’anche tu venissi deriso
in virtù della tua accondiscendenza
non fartene un cruccio, o burattino
e sii sempre orgoglioso di te.

Io potrei farti molteplici esempi
di individui convinti dalla retorica
ma furono martiri votati al sacrificio
gente inetta che ha perduto la vita.

  N° 3033 - 26 ottobre 2015

                                                     Il Custode

sabato 24 ottobre 2015

L'OMBRA DI SALEM

Lascerò che mi attenda
giusto in fondo al dirupo
dove, come nebbia e vapore
il suo profumo si innalza
ed a contatto con l’aria
sprigiona il suo triste lamento.

Deciderò in fretta e furia
come fare per raggiungerla
se con il salto nel vuoto
o la agonizzante, lenta discesa
lo domanderò allo sciamano
dopo alla strega dell’est.

Tu, luna, non puoi sapere
da quanti secoli io l’amo
da dedicargli il mio sangue
e col sangue, la mia pazzia
un tempo io ero un giullare
lei mi trasformò in cavaliere.

Ho perduto la sua immagine
disegnata dentro la notte
sicché ho strappato il mio cuore
ed ora la riesco a vedere
ed io la guardo e le parlo
ma non ottengo alcuna risposta.

Un campo nella pianura
forse un parco al crepuscolo
ma la fragranza dell’erba
è quella del lago in inverno
e posato sopra la sua riva
boccheggia il mio bacio migliore.

Ma lancerò la mia monetina
verso il cielo dipinto di pece
poiché il destino è illusorio
e suggerisce soltanto bugie
ed io sono disposto a mentire
pur di raggiungere l’ombra di Salem.

  N° 3032 - 23 ottobre 2015

                                                     Il Custode

LA GALLERIA

Un gelido soffio di vento
che smuove le ragnatele
ed il disappunto del ragno
pare una danza nevrotica.

Una scheggia di timida luce
trancia il pavimento di marmo
ed invade come un germe cattivo
ogni anfratto della galleria.

All’interno delle armature
l’alone ed il lezzo mortale
dei cavalieri uccisi e sepolti
a causa della loro tracotanza.

Restano, come sentinelle ai muri
rifugio di polvere e di ratti
mentre rimbalza tra le pareti
la eco di un antico lamento.

Si appoggia sulle balaustre
il crepuscolo filtrato dai vetri
è solo un’ombra, ma pare malvagia
mentre percorre la galleria.

Distante qualcuno si muove
veloce, quasi fosse una serpe
dopo si ferma ed inizia a fissarmi
lo sguardo è simile ad un graffio.

Adesso è dentro i miei occhi
ed è l’ultima cosa che vedo
lo spettro di un grande amore
che amore non è mai stato.

  N° 3031 - 22 ottobre 2015

                                                    Il Custode

LEI...L'AMORE

Lei appartiene all’oceano
ne ha incastonate le onde
dentro lo sguardo profondo
e la sabbia e la salsedine
sono l’abito e il suo profumo
sopra i quali mi vorrei arenare.

Si estende quanto la luna
a conquistare la notte intera
lei è il cielo in tempesta
lo sento dal tuono assordante
che viaggia per ogni anfratto
del mio cuore che la desidera.

Magia della brezza autunnale
che spettina la spuma del mare
e la risacca contro gli scogli
la insegue con disperazione
lei…l’amore e null’altro
ed il resto non mi interessa.

  N° 3030 - 20 ottobre 2015

                                                     Il Custode

TI PERDO PER NOIA

E’ perché sono pigro
assuefatto alla solitudine
sicché ti perdo per noia
e ti dimentico per abitudine.

I miei passi verso l’incerto
è tutto ciò che ho meritato
allorché ho mischiato il destino
ammettendo di avere barato.

Ma le tue ultime parole
avevano un sapore amaro
io non le leggo da molti secoli
accecato dal mio cuore avaro.

E però, sopra le mie mani
il tuo sangue scivola ancora
lungo il solco delle mie rughe
dove ha eretto la propria dimora.

Comunque sia, in fondo al mio cuore
il dolore diventa frastuono
se lo racconto nessuno mi crede
ecco perché io non ti perdono.

Ma siccome non sono che un folle
nonché plasmato di rabbia e delirio
io ti perdo per vittimismo
e mi compiaccio del mio martirio.

  N° 3029 - 19 ottobre 2015

                                                    Il Custode

IO NON VOGLIO PIU'

Io non voglio più
annusare il tuo respiro
diventato un uragano violento
una terribile tempesta tropicale
che flagella le coste
dell’anima mia alla deriva.

Abiuro il tuo viso
paesaggio davvero bellissimo
una visione di lieve crepuscolo
nel quale la luna si arrende
e semina stelle e lacrime
la mistura che ti modella la pelle.

Ignoro, seppure a fatica
il gusto delle tue labbra
è simile ad un roseto antico
in cui dominano il sangue e le spine
quel sangue che ti diede la vita
le spine conficcate nel mio cuore.

Evito i tuoi occhi silenti
adesso trasfigurati in cilicio
e stringono sulla mia gola
sicché vorrei dire e pensare
ma accecato dalle tue ciglia
non vedo nulla oltre le tenebre.

Rinnego, e me ne pento
l’ideologia del tuo grande amore
dottrina alquanto pericolosa
poiché io non voglio più
eppure davvero non sono in grado
di fare a meno di volere.

  N° 3028 - 17 ottobre 2015

                                                    Il Custode

OLTRE LE SBARRE

Hai ucciso
e adesso supplichi clemenza
tu, lurido carnefice
non hai avuto alcuna pietà
per le tue vittime innocenti.

Infame ed ipocrita
reciti il tuo falso pentimento
con il quale tenti di irretire
gli stolti che non ti vedono
per come tu sei veramente.

Però, oltre le sbarre
tu sei finalmente recluso
nel mondo che più ti si addice
a meditare e scontare
ogni delitto che hai commesso.

Odio…io non provo altro
per la tua miserabile vita
tu, verme nato per un errore
hai ucciso
sicché meriti soltanto di morire.

  N° 3027 - 15 ottobre 2015

                                                    Il Custode

NELL'ABISSO

Ti seguirò nell’abisso
per un tuo unico sguardo
un bacio giunto per caso
fino all’oblio interminabile
dove tu sei nascosta
in balìa delle tue cicatrici.

Io avrei avuto cura
dei tuoi occhi senza parole
ma dentro il buio distante
io ti tenderò la mia mano
poiché se tu scivolassi
so che cadrei insieme a te.

E mille anni da sola
ed in chissà quale anfratto
ma se ti parlassi d’amore
sarei un fottuto bugiardo
però e per qualche ragione
io ho bisogno di averti.

Miracolo del tuo profumo
della tua bellezza indicibile
sicché attraverso la notte
guidato dalla prima luna
ti seguirò vivo o morto
il resto è soltanto pazzia.

  N° 3026 - 14 ottobre 2015

                                                    Il Custode

giovedì 22 ottobre 2015

IMPARO

Imparo sogni ed emozioni
ad ogni vita in cui nasco
e quasi io fossi un bambino
ho meraviglia da esprimere.

Ed ho ricordi e visioni
con i quali cavalco le epoche
fino a raggiungere l’apice
dell’estremo equilibrio interiore.

Perché io rammento ogni cosa
come spugna che assorbe esperienza
la cultura è dottrina del nulla
se non contempla la saggezza.

Eremita della conoscenza
e parsimonioso con i sentimenti
io viaggio per i monti ed i mari
un mercenario della sapienza.

Nascono lune, tramontano soli
li conservo dentro il mio scrigno
l’eternità è qui per insegnare
dolore o gioia, comunque io imparo.

  N° 3025 - 13 ottobre 2015

                                                   Il Custode

mercoledì 21 ottobre 2015

UN DELIRIO GOTICO

Era tutto scritto
quella miserabile devastazione
profonda dentro i tuoi occhi
non concedeva alcun alibi
e però io me ne nutrivo
attratto dalla tua disperazione.

La rassegnazione della dipartita
una ineluttabile condizione di delirio
io l’avevo già vissuta in passato
ed ora, drogato da quella sensazione
la cercavo sulle tue labbra
nel sussurro del tuo cuore perduto.

Non sapevo chi mai tu fossi
so comunque che eri bellissima
così pallida come appena risorta
e misantropa, quasi un frutto di Dio
tu sapevi di essere bellissima
ma il destino non ti apparteneva.

Un fiore di marmo sopra il tuo petto
serrate le ciglia di filo spinato
ma troppo deboli le mie mani
per appoggiarsi sulle tue guance
il tuo violento sospiro di odio
le avrebbe tenute molto distanti.

Ho il calamaio, la penna d’oca
disegnerò le tue ultime parole
lettere gotiche e inchiostro di sangue
e la fragranza delle tue lacrime
le piegherò dentro la tasca
al riparo dal tuo amore malato.

  N° 3024 - 11 ottobre 2015

                                                   Il Custode

lunedì 19 ottobre 2015

IL RESUSCITATO

Zolfo…e dopo zolle di terra
e radici di viole selvatiche
io, cresciuto a tenebre e fango
a fatica mi abituo alla luce.

Esco fuori ed annuso l’aria
sono secoli che non mi nutro
ma non conosco questi sentieri
e potrei perdermi in un istante.

Il cielo è plumbeo, così le nuvole
chi può vivere in un simile inferno?
E però io non mi posso fermare
devo trovare cibo e speranza.

Da lontano il fumo si alza
fuoriesce da stranissime torri
vedo rottami di vetro e metallo
al di là della recinzione sfondata.

Nessun suono, nessuna parola
un solo cane che urina in un canto
cosa ne è stato dell’umanità intera?
Forse è oramai giunta all’apocalisse.

Fiamme che non paiono estinguersi
chi può sognare in un simile inferno?
Io ho percorso già molte miglia
senza scorgere ombre né spettri.

La foresta è diventata deserto
il deserto è sommerso dal mare
io raggiungo un’immensa distesa
popolata da scheletri e cenere.

Questo posto a me non piace
ha il lezzo del delirio latente
sono da solo…certo questo lo accetto
ma non vedo nessuno da uccidere.

Sotto i piedi soltanto ruggine
chi può sperare in un simile inferno?
Io, mio malgrado, sono un non-morto
perduto in una landa di cadaveri.

  N° 3023 - 9 ottobre 2015

                                                  Il Custode

domenica 18 ottobre 2015

SASSOLINI

Sperduto dentro la foresta
alla ricerca del tuo amore
ho seminato sul sentiero
briciole di pane raffermo
ed i corvi e i pipistrelli
presto ne hanno fatto scempio
io, seduto sotto la quercia
ho speso lacrime e dolore.

Sicché ho raccolto sassolini
simmetria nel mio percorso
in direzione del tuo viso
giusto fino alle tue labbra
ma il sentiero era buio
la notte non aveva luna
io ho raggiunto il precipizio
e sono caduto in fondo al nulla.

  N° 3022 - 7 ottobre 2015

                                                  Il Custode

mercoledì 14 ottobre 2015

UNO SGUARDO PER CASO

Una scintilla
simile ad un colpo di falce
scese incontro alle tenebre
e le tranciò giusto al centro.

Chissà quali strani pensieri
nella sua mente distratta
che incespicò in quello sguardo
dopo cominciò a sognare.

Intanto il treno correva
le sue ruote roventi e voraci
scheggiavano i freddi binari
avevano premura di arrivare.

Il sogno…era bellissimo
quanto il viso incrociato
nessun altro in quel vagone
solamente i loro respiri.

Un uomo solo e una donna
ed un frastuono assordante
non servivano parole né nomi
bastava la luce nei loro occhi.

Intanto il treno correva
diritto verso il crepuscolo
quando ansimando d’amore
si unirono i loro corpi.

Alla fermata successiva
lei scese e svanì nella nebbia
nessun addio e quello sguardo
lui non lo vide mai più.

  N° 3021 - 6 ottobre 2015

                                                 Il Custode

martedì 13 ottobre 2015

GLI OCCHI DI UN BAMBINO

Io non conosco l’inferno
e però questo posto
gli assomiglia tantissimo…

Guardo fuori della baracca
ed io vedo calare la sera
i cani abbaiano forte
ma i soldati non berciano più.

Ma nella sera, alcune persone
si avviano verso la torre
e nessuno di loro ritorna
da dove la torre sputa
frammenti delle loro ossa
e gemme di cenere umana.

A volte, oltre il filo spinato
arrivano con le cineprese
e qualcuno mi chiama
per riprendere la mia prigionia.

Allora io solleva la manica
del mio pigiama a righe
e rivelo il mio polso magrissimo
e là è scritto il numero
con il quale sono stato marchiato
come fossi una bestia al macello.

Non ho più padre né madre
mi rimane un fratello gemello
ma lo vedo piuttosto di rado
e solo nella stanza dell’orrore.

In quella stanza c’è lezzo di dolore
ed un dottore davvero crudele
con le lame mi scava la carne
con il fuoco chiude le mie ferite
alcuni corpi non si muovono più
il cervello si perde sul pavimento.

Esperimenti…ed inutili morti
per il delirio di onnipotenza
per il segreto della clonazione
da giocarsi sulla mia pelle.

Ma adesso e con i miei occhi
io vedo avanzare le tenebre
sento il fuoco e dopo il gelo
nutrirsi del cuore e dell'anima
sicché il mio destino al declino
diventa capitolo di Storia.

Io non conosco l’inferno
e però, seppure bambino
è là che sono morto…

  N° 3020 - 5 ottobre 2015

                                                  Il Custode