Seduto in
maniera confusa
sopra la sedia di paglia
io mi cullo con estremo garbo
al suono di quella melodia
che ascolto nella mia mente.
Adesso
bisbiglio una litania
pare quasi una ninna nanna
per te, appoggiata al guanciale
all’altro capo del letto
dall’altra parte della vita.
Comunque mi
sento agitato
da questa atmosfera lugubre
però ti osservo e mi quieto
poiché i miei occhi si perdono
sulle tue labbra sublimi.
Io guardo il
tuo viso
e non è mai stato più bello
con quella ruga di sangue
in bilico sulla tua guancia
che poi cade sopra il lenzuolo.
Chissà
qual’era il tuo nome…
io ho scordato di chiederlo
con le spalle sullo schienale
ed il capo un po’ reclinato
tu sei davvero irresistibile.
Io temo il mio
pentimento
che è un segno di debolezza
però ti osservo e mi quieto
dopo riprendo a danzare
sulle mie note silenti.
N° 3010 - 23 settembre 2015
Il Custode
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