Ho un cuore di
stoffa ed acciaio
cucito con il filo spinato
che sanguina ruggine d’acido
il battito è tempesta sul mare.
Adesso e sotto
le onde
incastrato alle mura di Atlantide
si fa muto per poter ascoltare
il canto delle balene in amore.
Dopo adopera
liquido seminale
per dipingere i coralli e le alghe
che diventa nettare per le sirene
vergini, e non certo per loro scelta.
Si avvicina un
insolente delfino
ma intimorito dal suo lamento
lo lascia appoggiato alla sabbia
sotto lo sguardo di una murena.
E nessuno
dalla superficie
sembra ancora ricordarsi di lui
che scintillava dentro il mio petto
ogni qualvolta incrociavo il tuo viso.
E però tu,
spersa nei tuoi dolori
gli negasti le labbra e il sorriso
ed allora egli, sentendosi solo
si è rifugiato sulla via dell’oblio.
Ho un cuore di
polena antica
un relitto in fondo all’oceano
il silenzio sarà la tua condanna
per avere ignorato il suo pianto.
N° 3001 - 10 settembre 2015
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento