E’ un
orizzonte di fuoco
capace di bruciarti l’anima
e se non fosse per la brezza
tu oramai saresti cenere
e la tua vita un punto minuscolo
perduto in un cielo immenso.
Di sicuro non
era destino
e distante quanto l’amore
il respiro si è fatto sussurro
troppo flebile per ascoltarlo
sicché preferimmo tacere
per non coprirlo con le parole.
Però una
scheggia di vento
infingarda quanto è il silenzio
ha spalancato i propri artigli
e tra gli artigli il tuo profumo
come potrei scordarmi di te
senza annegare dentro il rimpianto?
E d’improvviso
mi appare
intorno all’aura della luna
il tuo nome, il tuo profilo
tu li pronunci con un fil di voce
ciononostante è sufficiente
perché mi riscopra innamorato di te.
N° 3009 - 22 settembre 2015
Il Custode
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