La notte
quale fedele alleata
intanto la luna la osserva
le bacia i capelli ed il viso
e lei pare uno spettro
mentre percorre il sentiero
che la riconduce, la notte
verso il sentiero del bosco.
Lei semina
briciole
di sangue freddo e lucente
che scivola via dal pugnale
stretto nella sua mano
cade e si mescola all’erba
tinge le foglie appassite
si posa sui ricci delle castagne
che le feriscono i piedi nudi.
Era una sposa
innamorata
adesso è soltanto la vedova
dell’uomo che bestemmiò Dio
in un impeto di estrema saggezza
in un istante di profondo dolore
e però in quel villaggio
governato da santi mancati
sembrò la peggiore delle blasfemie.
Un’eresia
imperdonabile
un’onta da lavare con il sangue
la punizione della lapidazione
seguita poi dal patibolo
allora vennero con i forconi
con le torce e le ingiurie
gli uomini e diverse donne
perfino qualche bambino.
Egli non si
ribellò
sapeva bene il proprio destino
un ultimo sguardo alla moglie
per chiederle un perdono silente
dopo svanì in direzione delle tenebre
scortato dal fastidioso vociare
di quella gente eccitata
divorata dall’odio e dalla violenza.
a pitturare l’intera piazza
dove il reverendo, sbavando
gridò la condanna decisa
alla folla in pieno delirio
ai folli che si agitavano
il reverendo, un onnipotente
osannato dai suoi spettatori.
Sicché decretò
la sentenza
che l’uomo venisse impiccato
appeso al ramo del faggio
in direzione del primo vento
dopo, con un masso al collo
gettato dentro i cerchi dell’acqua
dove sarebbe affondato
come una pietra di fiume.
La notte
quale sublime complice
fu quello il momento in cui
avvenne l’agognata vendetta
quando la sposa dell’impiccato
sorprese il reverendo nel sonno
con cento pugnalate nel petto
una per ogni lacrima trattenuta.
Dopo ha scelto
la propria morte
sopra le acque dello stesso fiume
come un candido fiore di loto
come una bellissima ninfea
nel punto in cui riposa il suo amore
l’uomo ritenuto indegno
di riposare nella terra consacrata
in mezzo alle croci, sotto il marmo.
Ma nessuno dei
miserabili villani
la ha affidata a cristiana sepoltura
in quel fottuto villaggio
governato da santi mancati
tutti piansero il reverendo
portarono il lutto diversi lustri
e proseguirono mestamente
a vivere la loro ignobile vita.
N° 3011 - 24 settembre 2015
Il Custode