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giovedì 28 maggio 2015

UNA NOTTE

E accadde prima dell’alba
che io conobbi il tuo nome
luna assopita nella tarda estate
ululato di lupi sulla collina
gli spettri danzavano al fuoco
le stelle erano spettatrici estasiate.

Il corvo sopra la staccionata
leggeva un biglietto d’auguri
erano secoli dacché egli ti amava
ciononostante non smise di farlo
e ti teneva nascosta agli sguardi
delle lucertole e dei pipistrelli.

E però tu indossavi un profumo
più intrigante dello sguardo del cervo
il coleottero lo recò fra le antenne
fino alla grotta nella quale riposavo
io litigavo con l’orso ed il nibbio
e in un istante compresi di amarti.

Chiamai a raccolta le cavallette
la più robusta mi prese sul dorso
e mi condusse nel cielo notturno
oltre il fossato del tuo castello
erano secoli che il corvo ti amava
eppure avrebbe fatto a meno di te.

Una farfalla ti aveva descritta
lo aveva fatto con parsimonia
poiché la bellezza che decantava
era molto più vasta della pianura
e quando ti vidi mi mancò il fiato
il respiro quietò come vento morente.

Ti avevo dinnanzi ed eri il mio mondo
labbra di mora, pelle di morbido unguento
ed i tuoi capelli…oh, quale magia!
Ma nel momento in cui mi avvicinai
per baciarti come chi ama davvero
all’improvviso mi destai dal sogno.

  N° 2909 - 20 maggio 2015

                                                     Il Custode

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