Sicché fu la
rabbia
e dopo il rancore
ed il cuore esausto
palpitava a singhiozzo
e però, all’orizzonte
le nubi si diradavano.
Chissà mai chi
era
quella donna per caso
ma domandarselo adesso
non aveva alcun senso
tentare di ricordarla
comportava fatica e sudore.
Un respiro
profondo
quasi a voler estirpare
il dolore dell’anima
intanto, con prepotenza
lontano all’orizzonte
il sole si faceva largo.
Certo non era
felice
non lo era mai stato
per abitudine o per scelta
lo sguardo era di tenebra
egli provò a raccontarlo
lei non gli credette mai.
Fuga di
glicine e polline
nel vento di primavera
alla finestra i rumori
tenevano l’amore distante
mentre all’orizzonte
la donna non c’era più.
N° 2908 - 19 maggio 2015
Il Custode
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