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mercoledì 27 maggio 2015

L'ORIZZONTE

Sicché fu la rabbia
e dopo il rancore
ed il cuore esausto
palpitava a singhiozzo
e però, all’orizzonte
le nubi si diradavano.

Chissà mai chi era
quella donna per caso
ma domandarselo adesso
non aveva alcun senso
tentare di ricordarla
comportava fatica e sudore.

Un respiro profondo
quasi a voler estirpare
il dolore dell’anima
intanto, con prepotenza
lontano all’orizzonte
il sole si faceva largo.

Certo non era felice
non lo era mai stato
per abitudine o per scelta
lo sguardo era di tenebra
egli provò a raccontarlo
lei non gli credette mai.

Fuga di glicine e polline
nel vento di primavera
alla finestra i rumori
tenevano l’amore distante
mentre all’orizzonte
la donna non c’era più.

  N° 2908 - 19 maggio 2015

                                                     Il Custode

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