Di cenere
il mio cuore si sfalda
e sparso sul tuo vestito
sembra darti molto fastidio.
Io ti chiedo
del tempo
pochi secoli ancora
poi scorderò che ti amavo
ed il perché non lo so.
Ma tu scrolli
le spalle
e quella minuscola polvere
si adagia sul pavimento
agonizzando durante il volo.
Impatta e
infine si mescola
al liquido dentro una pozza
saliva che tu hai sputato
quale tuo ultimo affronto.
Lo scriverò
sui miei polsi
col sangue di vene recise
questo tuo sguardo impietoso
che infilza il mio volto stanco.
Eppure io ti
amo
è questa la mia pazzia
che se mai lo raccontassi
mi prenderebbero a calci.
Addio e per
sempre
dal vuoto dentro il mio petto
io l’ho modellato per te
e tu lo hai ridotto in cenere.
N° 2904 - 14 maggio 2015
Il Custode
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