Ricordo
le luci che si chetarono
mentre i rumori dei campi
diventarono bisbigli discreti
e tutto accadde improvviso
durante quella prima sera.
Ricordo i
grilli zittire
cicale che ci criticavano
intanto il mondo svaniva
ai confini dei nostri sguardi
e dentro i miei occhi restava
null’altro che la tua bellezza.
Ricordo la
tiepida brezza
una carezza sui tuoi capelli
che come un oscuro mantello
scivolavano sulle mie spalle
sensazione di brivido e seta
che io non più vissuto.
Ricordo le tue
pupille
marmotte in fuga dal mondo
che se io cominciai a baciarti
fu soltanto per vero amore
quello che non ho mai mentito
quello che non hai creduto.
Ricordo
eppure io non ebbi il tempo
di dimorare dentro il tuo cuore
sicché tu mi manchi, Salem
adesso che sei solo un frammento
impigliato nella mia anima.
N° 2900 - 10 maggio 2015
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento