Malato di
religione
tu non vivi
non commetti atti impuri
e quale che sia il tuo Dio
dimentichi te stesso
e chi dovresti amare.
Io non ti
giustifico
e provo immensa pena
per la tua cecità
il tuo pericoloso fanatismo.
A me non
importa
cosa sarà l’aldilà
io consumo questa vita
che sia giusta o sbagliata
e non intendo sacrificarla
venderla o barattarla
solamente in virtù
di una ipotesi.
N° 2894 - 1 maggio 2015
Il Custode
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