veloce verso l’asfalto
e quando impatta il
terreno
esplode in mille
frammenti.
Ognuno è come un ricordo
che a causa della
maccaia
si incolla alla sua
mente
e si tramuta in un
pensiero.
Immagini alla deriva
nell’oceano della sua
pazzia
dove, nei fondali più
bassi
si incaglia l’amore
smarrito.
Dopo riconquista la vetta
inerpicandosi sulla
battigia
sotto lo sguardo
assopito
dei granchi e delle
stelle marine.
Infine si guarda attorno
a cercare un passato
distante
ma forse, per via della
caduta
ahimè, non rammenta il
suo nome.
E rimane impigliato al limbo
equilibrista dentro le
tenebre
dove non è vita, neppure
la morte
allora sceglie di essere
il nulla.
N° 3405 - 29 giugno 2018
Il Custode