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mercoledì 28 settembre 2016

SOPRA IL RAMO

Sopra il ramo più alto
io osservo il promontorio
e respiro i miei sogni
ricompongo le speranze perdute.

Ed ecco che passa un cane
sul terreno sottostante
e orina sul tronco
il lezzo buca le mie narici.

Quassù mi sono ambientato
da quando un colpo di vento
mi ha raccolto dai campi
posandomi in mezzo alle fronde.

A volte mi manca la guerra
l’odore di carne bruciata
so che gli uomini combattono ancora
ne sento la eco oltre i monti.

Io sono una massa informe
di muscoli gonfi e deformi
sicché quando mi masturbo
concimo i cespugli di bacche.

Attendo giungere la sera
per parlare con le falene
esse mi descrivono il delirio
visto negli sguardi dei bambini.

Se soltanto io fossi interessato
potrei vedere con i miei occhi
i gabbiani fuggire verso l’est
le balene naufragare nel deserto.

E però contemplo le parole
le antiche favole narrate dai grilli
che io mi diletto ad ascoltare
e dopo, sereno, mi addormento.

  N° 3194 - 28 settembre 2016

                                              Il Custode

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