…Ed egli sollevò la falce
e la rivolse con aria severa
verso la platea sottostante
col volto austero simile al Dio
scrutò ogni singolo sguardo
soppesò ogni tenue sospiro.
I più codardi
piansero
e raccolta la materia cerebrale
la scaraventarono ai suoi piedi
ne fecero poltiglia informe
e pensarono, silenti e apatici
soltanto ciò che egli desiderava.
Figlio di un
malvagio censore
abituato a trucidare i pensieri
e di una madre devota e bigotta
che si prostituiva alla sera
egli, plasmato di pura arroganza
non gradiva il contraddittorio.
Sicché
risparmiò al suo comizio
chiunque seppe irretire e plagiare
mentre i resti delle menti libere
giacevano in una fossa comune
dove i loro sogni e le speranze
tramutarono in fuochi fatui.
N° 3193 - 26 settembre 2016
Il Custode
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