Ti aspetterò
ogni sera
o amore
all’ombra del pesco fiorito
e il bambù da me intagliato
sarà flauto che suona
una melodia dolcissima
con la quale io
intendo adularti.
Canterò, nel
frattempo
alla luna nuova
seduto con estremo garbo
in fondo ai tuoi occhi
germogli di intensa bellezza
di mandorlo appena sbocciato
dipinti sopra il tuo viso
di geisha dal sublime fascino.
Mi sentirò
solo
come un bambino sperduto
sulla via della oscura notte
supino sopra i miei sogni
a sognare la tua carezza
le tue labbra che come un drago
scendono sulla mia fronte
per un bacio che induce alla pace.
Avrò un vuoto
incolmabile
al principio della mia anima
e però, con la quiete del Buddha
riempirò ogni mio istante
con il tuo meraviglioso sorriso
con il profumo di sandalo
sulla pelle di giunco sottile
afrodisiaca quanto il fugu.
Conterò durante
il tramonto
sulla riva del lago silente
i fiori di loto che ondeggiano
appoggiati sulle ninfee
ed ognuno sarà un desiderio
da smorzare sopra i tuoi seni
sull’areola dei tuoi capezzoli
di boccioli di rosa selvatica.
E riposerò,
alfine
i pensieri audaci e intriganti
solamente col capo adagiato
ad ascoltare il tuo cuore parlare
le parole che sono poesia
che racchiudo nel mio quaderno
e che mi rammentano te
come mia sola ragione di vita.
N° 3177 - 1 settembre 2016
Il Custode
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