Ricordo la mia prima notte
trascorsa sulle onde del mare
che si alzavano per carezzarmi
poi tornavano in fondo al fondo.
Guardavo falene e libellule
crogiolarsi nella mia luce
e fra i detriti dei pianeti morenti
si nascondevano stelle insolenti.
Pensavo di non invecchiare
di non avere preoccupazioni
ma scivolavano stagioni e vite
e l’universo era sempre più vuoto.
Seduta al fuoco del sole
io guardavo la mia Terra soffrire
Ma come avrei potuto lasciarla?
Abbandonarla al proprio destino?
Sicché infine io sono implosa
trascinando con me le maree
nella rabbia, dentro la delusione
verso chi ha distrutto il mio mondo.
E scrissero di me, i posteri
che io ero fonte di ispirazione
per chiunque amasse la bellezza
per coloro che vissero di poesia.
trascorsa sulle onde del mare
che si alzavano per carezzarmi
poi tornavano in fondo al fondo.
crogiolarsi nella mia luce
e fra i detriti dei pianeti morenti
si nascondevano stelle insolenti.
di non avere preoccupazioni
ma scivolavano stagioni e vite
e l’universo era sempre più vuoto.
io guardavo la mia Terra soffrire
Ma come avrei potuto lasciarla?
Abbandonarla al proprio destino?
trascinando con me le maree
nella rabbia, dentro la delusione
verso chi ha distrutto il mio mondo.
che io ero fonte di ispirazione
per chiunque amasse la bellezza
per coloro che vissero di poesia.
N° 4591 - 28 settembre 2021
Il Custode
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