Io diffido la vita a destarmi
laddove ho trovato rifugio
in un mondo di rabbia rovente
e parole che incidono l’anima.
Calcio via dal mio sentiero
i sassolini seminati da chi
pensava l’amore assai grande
e il silenzio un artefatto delirio.
Rinnego i miei giorni e le notti
e cerco dentro le mie tasche
la poltiglia di sorrisi perduti
che cola fino a scavare il suolo.
Ho la mente di filo spinato
chiunque tenti di attraversarla
laddove ho trovato rifugio
in un mondo di rabbia rovente
e parole che incidono l’anima.
i sassolini seminati da chi
pensava l’amore assai grande
e il silenzio un artefatto delirio.
e cerco dentro le mie tasche
la poltiglia di sorrisi perduti
che cola fino a scavare il suolo.
chiunque tenti di attraversarla
rimane impigliato e si lacera
e muore dissanguato e sgomento.
Ed infine diffido la solitudine
a tentare di liberarsi di me
che dentro un mondo di pece
mi sento davvero a mio agio.
e muore dissanguato e sgomento.
a tentare di liberarsi di me
che dentro un mondo di pece
mi sento davvero a mio agio.
N° 4583 - 23 settembre 2021
Il Custode
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