Vengo a
prenderti
e ti porto via con me
dentro la mia pazzia
nel mio primo vagito.
Poiché io cedo
al bisogno
di tenerti la mano
di guardare i tuoi occhi
e immaginare come tradirti.
Io annuso la
tua pelle salata
e ritrovo il delirio perduto
e drogato dai tuoi pensieri
e drogato dai tuoi pensieri
divento stupido e mite.
Ti osservo e
mi ricordo
la tua immensa bellezza
era chiusa dentro il mio sguardo
finché il vento me l’ha rubata.
Adesso e
vicino alla notte
io ti penso e mi sento triste
sicché vengo a prenderti
perché forse ti amo davvero.
N°
3151 – 5 luglio 2016
Il Custode
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