Io sono il
mare
un’immensa distesa di sogni
evaporati a causa del sole
che nascosti dietro alle nuvole
diventano pioggia e delirio
per il dolore, per la pazzia.
Le onde mi
sfiorano il viso
io mi vesto di acre salsedine
ma lontano, all’orizzonte
il cielo si adira e borbotta
la eco della disperazione
la rabbia della solitudine.
E si alza un
vento selvaggio
tra le sue mani, la sabbia
cerca ovunque la via di fuga
sulla mia pelle, dentro i miei occhi
ed io però, egoista e crudele
li chiudo e la condanno alla morte.
Ma ho gettato
via i miei giorni
ho sprecato chissà quante vite
allora, mentre arriva il tramonto
la mia ira si manifesta possente
…io sono il mare
ed adesso divento tempesta.
N°
3155 – 15 luglio 2016
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