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lunedì 11 luglio 2016

NOTTE ANTICA

Notte antica e molto buia
dentro il nucleo della foresta
un volo veloce e radente
a cavallo di un drago albino
il drago sputa fiocchi di neve
verso i trolls ed i folletti
che nascosti dietro i cespugli
si contendono il gelido corpo
di un’allodola frigida e sola
rivestita di borchie e catene.

Intanto scende come il silenzio
la nebbia del lontano Nord
dietro quella parete di ovatta
impreca un gufo iconoclasta
un candelabro d’ottone nel becco
per illuminare l’antro dell’orso
e l’orso, sorpreso nel suo letargo
nasconde il miele al Re delle api
eppure gli elfi sono dispettosi
e fanno la spia ad una volpe golosa.

Disquisiscono bevendo il sakè
marmotte pettegole e perdigiorno
pare non abbiano nulla da fare
se non starnazzare come le oche
e sulla cima di un anziano faggio
amoreggiano i grilli e le cicale
le lucciole passano scandalizzate
poi si lamentano col dio delle tenebre
il dio stanco del loro moralismo
le rinchiude dentro una bottiglia.

Cantano le rane sulle ninfee
per irretire le mosche e le zanzare
ma hanno una bocca talmente vasta
da inghiottire la brezza dei monti
ed i monti privi di quel sospiro
piangono e fanno piangere il cielo
ogni lacrima si perde nel lago
le acque diventano così impetuose
da trascinare lontano le rane
incontro all’oceano illimitato.

E però la fatina vestita di oscuro
si sfila gli anfibi ed il corsetto
e si prepara per l’ennesima notte
da trascorrere senza alcuna carezza
posa i suoi seni sopra una dalia
come se fossero le mani del demone
la luna canta una dolcissima nenia
per allontanare il Signore dei sogni
ed ogni ricordo dell’amore perduto
che giunse per strappare il suo cuore.

  N° 2479 – 14 aprile 2013

                                            Il Custode

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