Ti ho guardato
nei tuoi occhi
freddi e impassibili
che come uno specchio
hanno riflesso
il mio doloroso passato
di bambina violata
dalla tua crudeltà.
<<Perché non mi uccidesti?>>
Ho domandato invano
Quando ero murata sadicamente
nella tua cantina degli orrori
…ma tu non sei mai stato
talmente umano
da porre fine alle mie pene.
Mi hai usata
e traumatizzata
ma la cosa più triste
è sapere che c'è ancora
chi trova parole per giustificare
i mostri come te
dicendo che sei una persona malata
da curare e riabilitare.
Ma chi curerà
le ferite profonde
che hai inferto
al mio corpo acerbo
e alla mia anima vergine?
Chi riabiliterà
e riporterà alla vita
quelle creature
alle quali hai reciso il futuro?
…Quelle povere
bambine
alle quali hai infranto
i sogni
e le speranze.
No!
Solo questo vorrei gridare
non esiste cura
e non esiste nessun perdono
perché per i mostri come te
probabilmente
non è abbastanza sufficiente
neppure la morte.
HOW CAN YOU
TOUCH SOMETHING
SO INNOCENT AND PURE
OBSCURE?
HOW CAN
YOU
GET SATISFACTION
FROM THE BODY OF A CHILD?
YOU’RE VILE...SICK!
(Dolores O’Riordan “Fee Fi Fo")
N° 950 – 21 aprile 2004
Il Custode
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