Dal crinale
tu osservavi il panorama
bellissimo, da mozzare il fiato
e sembravi davvero felice
avevi un sorriso splendente
e lo sguardo preda dell’estasi.
Poi io ti ho
colpita
giusto al centro della nuca
ti sei voltata ed eri sorpresa
io avevo gli occhi insolenti
del bambino colto sul fatto
con le dita nella marmellata.
E tutto quel
sangue…
le formiche si lamentavano
poiché, scivolando nell’erba
sommergeva le loro dimore
il loro pasto, e ancora le larve
io mi scusavo, ma inutilmente.
Il sole
bruciava
immobile in mezzo al cielo
credo che le tue gambe stupende
all’improvviso abbiano ceduto
tu sei caduta qui, ai miei piedi
io mi sentivo il tuo solo padrone.
Ma le fottute
nuvole
hanno portato una pioggia improvvisa
io, per paura di tutti quei fulmini
sono fuggito a cercare un riparo
sicché ti ho lasciata, a malincuore
a morire da sola sopra il crinale.
N°
3162 – 27 luglio 2016
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