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sabato 30 luglio 2016

POCHI PASSI

Tu sei talmente bella
tanto che tenerti il broncio
sarebbe un peccato capitale
sicché io mi quieto
dopo continuo ad amarti
non smetto di venerarti.

Ed ancora pochi passi
e io avrò il tuo profumo
fino a dentro le vene
avrò la tua morbida pelle
sopra le mie labbra affamate
fra le mie dita frementi.

Un bacio e il mio cuore
si perde e va alla deriva
di un sogno da me mai vissuto
estasi ed estrema confusione
che mi scaraventa distante
dentro un delirio magnifico.

Davvero pochi passi ancora
e sarò perduto per sempre
un bambino nelle tue braccia
un selvaggio in mezzo ai tuoi seni
non importa se sarai la mia morte
oppure il mio ritorno alla vita.

  N° 3163 – 30 luglio 2016

                                          Il Custode

venerdì 29 luglio 2016

C'ERA SOLTANTO LA NOTTE

C’era soltanto la notte
dentro i suoi occhi distanti
lacrime di oceano inesplorato
ali fratturate di rondine.

E nel buio lei cercava il suo cuore
che aveva prestato ad un uomo
lo chiamava e lo supplicava
affinché tornasse e lo restituisse.

C’era soltanto la notte
dentro i suoi occhi distratti
lacrime di pianto luminoso
ali che non sanno più volare.

E nel buio lei implorava il suo destino
che le stava voltando le spalle
lo chiamava ma lui non rispondeva
perché non ne tollerava più la debolezza.

C’era soltanto la notte
dentro i suoi occhi sbarrati
lacrime a due passi dalle onde
ali sprofondate nel mare.

E nel buio lei ha fermato la sua vita
proprio mentre l’uomo ritornava
e non sapendo cosa farne del suo cuore
lo ha gettato al suolo e lo ha frantumato.

  N° 1092 – 19 maggio 2008

                                                Il Custode

giovedì 28 luglio 2016

SUL CRINALE

Dal crinale
tu osservavi il panorama
bellissimo, da mozzare il fiato
e sembravi davvero felice
avevi un sorriso splendente
e lo sguardo preda dell’estasi.

Poi io ti ho colpita
giusto al centro della nuca
ti sei voltata ed eri sorpresa
io avevo gli occhi insolenti
del bambino colto sul fatto
con le dita nella marmellata.



E tutto quel sangue…
le formiche si lamentavano
poiché, scivolando nell’erba
sommergeva le loro dimore
il loro pasto, e ancora le larve
io mi scusavo, ma inutilmente.

Il sole bruciava
immobile in mezzo al cielo
credo che le tue gambe stupende
all’improvviso abbiano ceduto
tu sei caduta qui, ai miei piedi
io mi sentivo il tuo solo padrone.

Ma le fottute nuvole
hanno portato una pioggia improvvisa
io, per paura di tutti quei fulmini
sono fuggito a cercare un riparo
sicché ti ho lasciata, a malincuore
a morire da sola sopra il crinale.

  N° 3162 – 27 luglio 2016

                                             Il Custode

mercoledì 27 luglio 2016

AL DI LA' DI NOI STESSI

Abbiamo guardato
al di là di noi stessi
cercando qualcosa di vero
che desse un perché
alle nostre falsità.

Abbiamo parlato
al di là delle cose
che ci scusano i sogni
al di là dell'amore
così bugiardo e immaturo.

Abbiamo camminato
con le scarpe bucate
con i piedi bagnati
senza renderci conto
di quale fosse il perché.

Abbiamo imparato
come soffrire di più
come fare del male
senza darcene un peso
senza affondare nel rimorso.

Abbiamo provato
a porre un rimedio
alle cattive azioni
a cui ci affidiamo
con estrema facilità.

Ed abbiamo fallito
nonostante i buoni propositi
ma ora lasciami chiederti
cosa abbiamo trovato
al di là di noi stessi?

  N° 62 – 8 dicembre 1979

                                        Il Custode

domenica 24 luglio 2016

LA PAURA

Seppure io sia oramai morto
la paura mi toglie il fiato
i miei passi muovono incerti
sopra il filo dell’oscurità
quasi io potessi precipitare.

Voci distanti, dal nulla
mi dicono che oltre la luce
Dio attende, come uno sciacallo
la mia anima, i miei ricordi
che non gli appartennero mai.

Sento brividi di vento gelido
attraversare la mia mente stanca
le emozioni si fanno poltiglia
ed io, solo come fui da sempre
adesso impreco blasfemo e adirato.

Come potrei ritornare
laddove io nemmeno rammento?
La paura mi rende folle
e non ho nessuno da uccidere
nessuno a cui chiedere aiuto.

Sussurri da mondi akasici
mi dicono che nell’eden in rovina
Dio attende, come un dittatore
la mia anima, il mio destino
affinché io sia schiavo della sua utopia.

Sperduto, senza bussola o pensiero
non so scegliere la mia direzione
ed allora mi fermo e taccio
dopo comincio a contare gli eoni
da prigioniero in questo limbo.

  N° 3161 – 24 luglio 2016

                                          Il Custode

SUPPLICA DELLA FALENA

Apri i vetri della finestra
e permettimi di entrare
ad assaporare il tepore
che avvolge la tua stanza
ed offrimi un riparo
da questa notte d’apocalisse
di pioggia ed uragano
che sferzano la natura.

Salva ciò che rimane
della mia vita di lampo
dal morso famelico
del pipistrello in agguato
e non ti recherò fastidio
ma danzerò la mia danza
di cerchi di gioia convulsa
dove sorge la tua luce.

Abbi pietà del mio sguardo
benché non sono farfalla
prima che il vento malvagio
si posi sulle mie ali
perché ho polvere anch’io
come hanno le fate
che non mi garantisce magie
se non quella del volo.

Apri i vetri della finestra
e permettimi di entrare
soltanto per una notte
a vegliarti nel sonno
fino al risveglio dell’alba
quando ti disferai del mio corpo
tutto ciò che sarà rimasto
della mia vita di lampo.

  N° 1326 – 4 novembre 2008

                                                 Il custode

giovedì 21 luglio 2016

SINO ALLA FINE DEI GIORNI

Io ti amo
quando lo dico, lo penso
e ti guardo, ed i miei occhi
penetrano a fondo nei tuoi
sicché tu riesci a leggere
l’intera mia fragile anima
seppure plasmata di oblio.

Dunque, se puoi, rimani
tanto da offrirmi un destino
io avrò parole ed orgoglio
da raccontare alla notte
e fermo, accanto al tuo viso
mi sentirò davvero appagato
altero, come chi ha vinto.

Io ti esigo
voglio averti nel mio respiro
dentro i miei antichi silenzi
la luna, persino le stelle
sono nulla al tuo confronto
ecco perché ti desidero
sino alla fine dei giorni.

  N° 3160 – 21 luglio 2016

                                           Il Custode

mercoledì 20 luglio 2016

SHARIA

Io sono un debole
un uomo privo di anima
e però posseggo questo talento
che mi fa adescare le anime
ed inchiodarle al mio pensiero
di delirio ed estrema ignoranza.

Odio le donne
poiché imperfette e stupide
è per loro che ho inventato la legge
trasgredirla equivale a morire
ma d’altronde si sa che difettano
della virtù e della dignità.



Sono un bastardo
senza emozioni né alcun sentimento
ed uccido per dimostrare
di essere giusto e però intransigente
in realtà sono un fottuto sadico
con il cuore riempito del nulla.

Sono soltanto un fallito
un insulso sterco di capra
che se non avessi i miei martiri
sarei oggetto di scherno e ridicolo
è perciò che la mia mente malata
ha partorito la maledetta Sharia.

  N° 3158 – 20 luglio 2016

                                             Il Custode

UN CROCIATO

Partirò
alla ricerca del Santo Graal
da riempire col sangue putrido
degli arabi, dei mussulmani.

Una stirpe di barbari
che invasero il mio paese
ed io ho ancora negli occhi
il sangue di chi fu decapitato.

Polvere e sabbia
queste terre mi danno il ribrezzo
ed il lezzo di questi selvaggi
mi nausea fino a darmi il vomito.

Una razza di infami
che io intendo estirpare
figli di Allah, della Mezzaluna
generati da ventri contaminati.

  N° 3159 – 20 luglio 2016

                                         Il Custode

...E BRILLA DI LUCE AL SUO GIORNO

Come stella che brilla
e brilla di luce al suo giorno
così io ritrovo le cose
simili al tempo del mio ritorno.

Adesso resto qui vicino
mesto di idee da me mai pensate
immagino vita, la vita
al piacere delle mie scarpe usate.

E tu ridi come un folle in prigione
della pioggia che spenge il tuo sole
della lacrima che accende il tuo pianto
dopo giochi a smorza parole.

Resta e fammi restare con te
perché il resto rimanga illusione
e l’amore che scivola via
muoia piano di smorta emozione.

E brilla di luce al tuo giorno
come stella che brilla di più
rincorrimi dietro il mio dolore
ed il nome mio oggi sei tu.

  N° 335 – 23 dicembre 1982

                                                Il Custode

lunedì 18 luglio 2016

CAMMINO

Cammino
ed ogni passo che spendo
mi allontana dalla mia meta
e seppure io non ricordo il mio nome
so che non era molto importante.

Il cielo mi piace
così terso e privo di odori
si confonde con il mare silente
potrei fermarmi in questo posto
secoli interi e notti infinite.

E parlo alla luna
la ringrazio per la sua bellezza
lei raccoglie la stella migliore
e la posa nelle mia mano
brucia un poco, ma mi abituerò.

E vedo i campi
oltre il muro eretto dagli uomini
tra le croci, sopra le lapidi
scintillano e danzano i fuochi fatui
ed allietano le anime libere.

Che pace sublime!
Ho sbagliato la mia direzione
ma non sono affatto pentito
mi sento contento di essere vivo
poiché, grazie a Dio, sono ateo.

È questo il miracolo
una brezza che pare un sospiro
ora incespica tra i miei capelli
sopra una panchina, sotto un lampione
io svanisco e divento un pensiero.

  N° 3157 – 18 luglio 2016

                                         Il Custode

domenica 17 luglio 2016

SANGUE INUTILE

Scivola ancora, il sangue inutile
e diventa un torrente in piena
che invade le strade affollate
e travolge l’utopia degli stolti
di coloro che, in balìa delle belve
predicano una tolleranza mal riposta.

E l’Europa, terra di artisti
adesso è un campo fatto di croci
una distesa di cadaveri straziati
sacrificati, come fossero agnelli
da chi li ha svenduti al nemico
per una questione di mero profitto.

Intanto i bambini osservano
un mondo sempre più alla deriva
non domandano, poiché consapevoli
che non ci saranno risposte
talmente valide da giustificare
il martirio causato dall’odio.

La stessa impronta, le stesse origini
per il dio degli uomini inetti
per i porci che invocano Allah
e gli imam, nelle loro moschee
sputano veleno, inneggiano alla morte
si preparano ad una nuova invasione.

Ed i vescovi, dalle chiese dorate
fingono un dolore che non gli compete
dal pulpito ammansiscono i seguaci
dopo si battono il petto e la fronte
rassegnati dal non avere i coglioni
per organizzare una nuova crociata.

Non mi importa la tua religione
né da quale cagna nascesti
e però, se ti guardo negli occhi
vedo il vuoto che conduce all’oblio
e comprendo che tu mi uccidi
perché non hai imparato la vita.

Ed il sangue raggiunge le coste
e si mescola alle acque del mare
mentre l’Europa, terra di guerrieri
abdica all’ignoranza ed all’ignominia
di coloro che, in balìa delle belve
si dimenticano di essere uomini.

  N° 3156 – 17 luglio 2016

                                           Il Custode

venerdì 15 luglio 2016

IO SONO IL MARE

Io sono il mare
un’immensa distesa di sogni
evaporati a causa del sole
che nascosti dietro alle nuvole
diventano pioggia e delirio
per il dolore, per la pazzia.

Le onde mi sfiorano il viso
io mi vesto di acre salsedine
ma lontano, all’orizzonte
il cielo si adira e borbotta
la eco della disperazione
la rabbia della solitudine.

E si alza un vento selvaggio
tra le sue mani, la sabbia
cerca ovunque la via di fuga
sulla mia pelle, dentro i miei occhi
ed io però, egoista e crudele
li chiudo e la condanno alla morte.

Ma ho gettato via i miei giorni
ho sprecato chissà quante vite
allora, mentre arriva il tramonto
la mia ira si manifesta possente
…io sono il mare
ed adesso divento tempesta.

  N° 3155 – 15 luglio 2016

                                        Il Custode

giovedì 14 luglio 2016

LA VOCE NELLA MIA TESTA

Ti osservo in silenzio
e tu non ti accorgi di me
nel buio, inconsapevole
prosegui per la tua strada.

Io fantastico ed immagino
di carezzare le tue labbra
bellissime quanto il tuo viso
e però so che devi morire
perché la voce nella mia testa
mi dice che tu sei il male.

Il dottore che mi aveva in cura
ha insinuato che sono malato
quando troveranno il suo corpo
egli sarà oramai dissanguato.

Vorrei sapere cosa sogni
mentre percorri la sera
mentre si riflette la luna
dentro i tuoi occhi stupendi
però la voce nella mia testa
mi dice che hai pensieri cattivi.

Mamma mi ha sempre difeso
da chi mi chiamava pazzo
io le ho sparato per gioco
ora non so come risvegliarla.

E tu all’improvviso ti fermi
ad ascoltare la mia presenza
la tua paura ha un buon profumo
e mi induce desideri scabrosi
ma la voce nella mia testa
mi dice che ti devo ammazzare.

  N° 3154 – 13 luglio 2016

                                            Il Custode

mercoledì 13 luglio 2016

QUESTA DONNA CHE HO NEL CUORE

Ho vissuto troppi giorni
a rimpiangere me stesso
a giocare la mia guerra
che non vincevo mai.

Questa donna che ho nel cuore
è qualcosa di speciale
e non è perdere tempo
più di quello che non ho.

Sono stato troppo solo
per sfogare i miei rimpianti
ora lei mi sta cercando
ed io la aspetterò.

Questa donna che ho nel cuore
è qualcosa di irreale
è l'inferno ed il paradiso
è catene e libertà.

Perché so
quanto è difficile gridare a cieli vuoti
quando hai le ali ed è ancora poco per volare
lei mi farà sognare
contro i suoi occhi
per tutti i giorni che la guarderò
lei ci sarà
dove nessuno lo saprà.

Quanti passi ho regalato
su sentieri di rovi e spine
e nessuno mi ha fermato
mi ha chiesto: <Dove vai?>

Questa donna che ho nel cuore
è qualcosa di ideale
e non mi importa il suo pensiero
quando lei non pensa a me.

Perché so
che basta un niente per giurarle che la amo
che mai nessuno può levarmela dal cuore
lei mi farà morire
se lo vuole
e se non vuole io le crederò
lei resterà
quando nessuno ci sarà.

Perché so
che la mia mano ha bisogno di capelli
che siano lievi come i suoi da carezzare
lei mi farà sentire
un po’ importante
e se lo crede io l'ascolterò
lei tornerà
quando nessuna lo farà.

  N° 731 – 16 aprile 1987

                                         Il Custode