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martedì 9 giugno 2015

I CORVI SI NUTRONO DEI TUOI OCCHI

Crepuscolo
dopo sono le tenebre
giusto un sottile riflesso
della luna sulla pianura
e dondolano i fili d’erba
sulla nenia di una brezza svogliata.

Macchie di catrame
si agitano in punta di cielo
sembrano quasi danzare
poi planano verso di te
ti carezzano il viso, i corvi
e si nutrono dei tuoi occhi.

È trascorso del tempo
da quell’ultimo respiro
che tu hai dedicato alla notte
molte sono le stelle cadute
ed ognuna con la speranza
di vederti sorridere ancora.

Lucciole, poi fuochi fatui
sopra il tuo corpo gelido
la morte ne farà scempio
deturperà la tua bellezza
infierendo per sola invidia
sui tuoi lineamenti perfetti.

Giusto un banchetto macabro
un gioco che appare buffo
le tue pupille in bilico
sui becchi dei volatili neri
che infilzano, infine inghiottono
gradendo il pasto assai prelibato.

Io non so il tuo nome
neppure la tua breve storia
distesa sopra il manto di foglie
il tuo sangue è arido fiume
ma ci penserà la natura
a renderti polvere al vento.

  N° 2920 - 4 giugno 2015

                                                 Il Custode

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