Sono qui, sopra la pianta
maledetto dal dio degli uomini
che ha reso i miei movimenti
sincopati e prevedibili
alla mercé dei miei predatori.
Non ho molti nemici
ma quei pochi sono agguerriti
il coguaro agile e snello
e l’anaconda che strisciando
mi raggiunge in cima all’albero.
Posseggo unghie affilate
che sarebbero un’arma letale
e però la mia indolenza
non mi assicura nessuna difesa
né alcuna speranza di salvezza.
Sicché la mia maledizione
è quella di essere creatura mite
che si nutre di frutta e di foglie
ma la cui andatura assai lenta
ne decreta la condanna a morte.
maledetto dal dio degli uomini
che ha reso i miei movimenti
sincopati e prevedibili
alla mercé dei miei predatori.
ma quei pochi sono agguerriti
il coguaro agile e snello
e l’anaconda che strisciando
mi raggiunge in cima all’albero.
che sarebbero un’arma letale
e però la mia indolenza
non mi assicura nessuna difesa
né alcuna speranza di salvezza.
è quella di essere creatura mite
che si nutre di frutta e di foglie
ma la cui andatura assai lenta
ne decreta la condanna a morte.
N° 4870 - 4 aprile 2023
Il Custode
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