e sarai davvero bellissima
quanto la notte che insegue
l’ultimo raggio di luna
oltre la volta del cielo.
Io proverò a raccontarti
alle nuvole all’orizzonte
ma non troverò le parole
che ti possano legare a me
alla mia paura di perderti.
Allora ti guarderò
come si osservano i sogni
quelli che l’alba divora
dopo trasforma in rimpianti
bruciati da un sole invadente.
Tu non dirai a nessuno
per chi indossi il tuo abito
qualcuno che ha fra le mani
l’estasi della perfezione
e magari neppure la vede.
Rinchiuso nel tuo sorriso
io mi fingerò appagato
mentre nella mia solitudine
domando di te al mio destino
almeno nella prossima vita.
N° 4215 - 15 settembre 2020
Il Custode
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