un sognatore egocentrico
che la credette a tal punto
da perdere sonno e ragione
e dall’oblio dei propri pensieri
non seppe tornare indietro.
Qualcuno la scrisse sui muri
col sangue del proprio cuore
che smise i sogni ed i battiti
appena ne scoprì la finzione
che quel sentimento artefatto
modellava per puro sadismo.
Stupidi, illusi gli amanti
ad elemosinare gli istanti
che sembravano essere magia
ma scemò, e diventò dolore
e loro a raccogliere i cocci
delle anime ridotte in frantumi.
Infine si voltò e svanì, la luna
e sorrise del grande inganno
secoli di romanze e di poesia
alimentavano il falò del rimpianto
tanto che ognuno prese a temere
la fottuta ed inutile parola amore.
N° 4208 - 6 settembre 2020
Il Custode
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