Avevo pianificato con cura
un viaggio oltre la notte
e gocce di stelle negli occhi
sopra la mia pelle, la luna.
Nel tempo fatto di autunno
pigiava sulla mia anima
il desiderio di solitudine
per non pensare a nessuna.
Scagliato il cuore nel cielo
non sapevo più come sognare
e scese un’aurora di ghiaccio
a scuotermi dal mio delirio.
Un piede avanti, poi l’altro
equilibrista di amori sbiaditi
reggevo fra le mani robuste
un dolore che mi voleva cadere.
Correvo, e però l’orizzonte
rimaneva sempre distante
uno sciamano fatto di erba
predisse che era là il mio destino.
Ma oramai avevo il fiatone
E giunto sulla riva del mare
Di colpo mi fermai a pensarti
Sicché io scordai di vivere.
un viaggio oltre la notte
e gocce di stelle negli occhi
sopra la mia pelle, la luna.
pigiava sulla mia anima
il desiderio di solitudine
per non pensare a nessuna.
non sapevo più come sognare
e scese un’aurora di ghiaccio
a scuotermi dal mio delirio.
equilibrista di amori sbiaditi
reggevo fra le mani robuste
un dolore che mi voleva cadere.
rimaneva sempre distante
uno sciamano fatto di erba
predisse che era là il mio destino.
E giunto sulla riva del mare
Di colpo mi fermai a pensarti
Sicché io scordai di vivere.
N° 4227 - 29 settembre 2020
Il Custode
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