non si ferma, la lingua
io dall’alto ti osservo
quasi fossi il tuo dio.
Come un serpente, la punta
ora sfiora il mio glande
sicché io chiudo gli occhi
ed ho visioni estasianti.
Tu rimani in ginocchio
reverente dinnanzi a me
ed hai i seni maestosi
i capezzoli sulle mie gambe.
E riprendo a guardarti
il tuo sguardo è una trappola
io mi ci perdo un istante
e non so come tornare.
Tu divori il mio sesso
la tua fame è incontenibile
mentre la lingua persevera
a carezzarne i contorni.
Io ricomincio ad amarti
forse non avevo mai smesso
tu, prostrata ai miei piedi
seppure sei una regina!
N° 4212 - 12 settembre 2020
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento