ed il desiderio implose
dentro gli sguardi
voraci
di libido ed oscena
passione.
Foglie in caduta dai rami
i vestiti e la loro
decenza
e durante la sera di
luglio
l’aria si fece rovente.
I seni di lei, insolenti
sbirciavano dalla
camicetta
gli occhi vogliosi e
irrequieti
dell’uomo in balìa
dell’estasi.
Come una serpe, la lingua
saggiava i capezzoli
eretti
delirio e crescente
follia
che saliva a scalare il
cielo.
Infine, come un vulcano che sbuffa
il seme le travolse la
pelle
mentre le labbra
mordevano
gli ultimi gemiti
intensi.
La tempesta ebbe a placarsi
e loro migrano come i
germani
bastò una sola parola
dopo ritornò il
silenzio.
N° 3407 - 5 luglio 2018
Il Custode
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