lo sguardo di ghiaccio
e sopra il bellissimo
viso
si disegnò il profilo
di un sorriso
meraviglioso.
Tramutarono in fuliggine
gli incubi della notte
i sogni ad occhi aperti
sprecati ad inseguire
i frammenti della
speranza.
Poche parole d’amore
che solo la luna
ascoltava
mentre lei le ripeteva
alle fredde acque del
lago
quasi fossero una
litania.
Non sembrava reale
il tocco che dava
brividi
e le scheggiava la pelle
dalla schiena e fino ai
capezzoli
ed ancora sul monte di
venere.
Però alla fine accadde
che si frantumò il
silenzio
ed il battito del cuore
di lei
si mescolò al frastuono
dei grilli nella
campagna.
Avvenne quando egli parlò
facendole implodere
l’anima
mentre, con le labbra
socchiuse
cominciò a baciarle le
gote
e, dopo, a sussurrarle
ti amo.
N° 3408 - 7 luglio 2018
Il Custode
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