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martedì 17 luglio 2018

IL FUOCO ED IL GELO

Poi arrivò quell’uomo
che aperto il giaccone
diventò una scintilla
e si infranse nel cielo.

Con un boato distrusse
le luci delle vetrine
e le voci ed i capricci
dei bambini viziati e molesti.

Per la galleria commerciale
sangue, latrati e lamenti
mentre i miei occhi impazziti
presero a balbettare.

Il mio corpo bruciava
sotto il cemento pesante
da dove scorgevo a fatica
brandelli di umana natura.

Tra i vestiti ed i fiori
lo sfondo si fece surreale
e la morte si avvicinava
con passi felpati e decisi.

Giunse infine il gelo
ad indicarmi la strada
verso l’oblio delle tenebre
indotte da un invasato.

L’uomo che, aperto il giaccone
esplose e baciò il soffitto
portando con sé, nel delirio
decine di vite innocenti.

  N° 3412 - 16 luglio 2018

                                                   Il Custode

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