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martedì 10 luglio 2018

LA PAURA DEL COYOTE

Sono qui, tra le rocce
ed osservo in silenzio
il tuo sguardo cattivo.

Hai ucciso i bisonti
hai distrutto le foreste
senza un reale bisogno
senza provare rimpianto
per questo mi fa paura.

Sopra questa terra arida
sei sceso come un flagello
come la pioggia improvvisa
che si tramuta in torrente
e travolge la vita.

Io leggo il tuo pensiero
ed è alquanto malvagio
ha il lezzo nauseabondo
della prevaricazione
quella con cui hai sottomesso
le tribù di pianura e deserto.

Se io solo potessi
affonderei le mie zanne
dentro la tua gola di uomo.

Ma tu sei pericoloso
quanto il morso dello scorpione
più della tempesta di sabbia
e dell’urlo del vento
che mi porta l’odore
della tua crudeltà.

  N° 3410 - 10 luglio 2018

                                                  Il Custode

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