ed osservo in silenzio
il tuo sguardo cattivo.
Hai ucciso i bisonti
hai distrutto le foreste
senza un reale bisogno
senza provare rimpianto
per questo mi fa paura.
Sopra questa terra arida
sei sceso come un
flagello
come la pioggia
improvvisa
che si tramuta in
torrente
e travolge la vita.
Io leggo il tuo pensiero
ed è alquanto malvagio
ha il lezzo nauseabondo
della prevaricazione
quella con cui hai
sottomesso
le tribù di pianura e deserto.
Se io solo potessi
affonderei le mie zanne
dentro la tua gola di
uomo.
Ma tu sei pericoloso
quanto il morso dello
scorpione
più della tempesta di
sabbia
e dell’urlo del vento
che mi porta l’odore
della tua crudeltà.
N° 3410 - 10 luglio 2018
Il Custode
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