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lunedì 30 luglio 2018

SILENZIO...DEVO PENSARE!

Silenzio!
…devo pensare
in bilico sull’altalena
io scruto oltre la notte
per ritrovare la luna
è ancora là
io la sento
e non vuole farsi vedere.

Desidero svanire
dentro il buio infinito
tra alberi e tuoni
distante da luci e suoni
forse avevo da dire
…e non ricordo cosa
magari vorrei vivere
chissà per quale ragione.

Silenzio…
devo pensare!

  N° 3421 - 30 luglio 2018

                                                    Il Custode

NASCONDITI

Nasconditi
frattanto io sto arrivando
e sono molto affamato
adirato quanto la tempesta
sicché tu nasconditi
magari scamperai la mia furia.

Io ti troverò
ascoltando i lievi pensieri
pensati dalle lucciole in volo
scritti sulle foglie di acero
e quando ti troverò
io farò scempio di te.

Domanda alla luna
qual è la strada maestra
verso un anfratto sicuro
distante dal mio delirio
tu supplica alla luna
pietà per la tua anima.

Fuggi lontano
dacché io ti sto cercando
per deturpare la tua bellezza
che fu fonte della mia pazzia
corri forte e fuggi lontano
se tu desideri vivere ancora.

  N° 3420 - 30 luglio 2018

                                                   Il Custode

domenica 29 luglio 2018

LE TENEBRE

Per quanto tempo, amore
io ti dovrò aspettare
nelle tenebre della mia anima
a nutrirmi del tuo ricordo?

Adesso nel buio io taccio
per ascoltare in silenzio
la eco dei tuoi pensieri
scivolare nelle mie tasche.

Ad ogni spiraglio di luce
intarsio le tue parole
sullo stelo di un fiore di loto
sul sorriso della luna calante.

Tu non sai quanto mi manchi
che i canali della pianura
non riescono a trattenere
i vapori delle mie lacrime.

Eppure in fondo alle tenebre
la mia ombra si sente appagata
potranno trascorrere i secoli
ma io so che tu tornerai.

  N° 3419 - 29 luglio 2018

                                                Il Custode

venerdì 27 luglio 2018

MI DIBATTO

Mi dibatto
benché sia un’utopia
tra le fauci del tuo amore
io davvero non ho scampo
ed impreco di dolore.

I pensieri implodono
frammenti che si incollano
negli anfratti della mente
dopo, con un tonfo cadono
e la mia mente vacilla.

Mio malgrado sei bella
tanto che le parole
appaiono vuote ed inutili
sfuggire ai tuoi artigli
è solo una mera illusione.

Nessun incantesimo
bensì la tua magnificenza
mi tiene intrappolato
al mio desiderio di averti
nelle pieghe di ogni vita che vivo.

E però io mi dibatto
lo faccio per darmi un tono
poiché sono perduto
incatenato al tuo sguardo
dentro il quale voglio morire.

  N° 3418 - 27 luglio 2018

                                                  Il Custode

giovedì 26 luglio 2018

IL TUO SORRISO BUONO

L’ho visto
tra i petali di rosa
sparsi sul pavimento
laddove tu camminavi.

E negli occhi
come dentro una teca
io l’ho chiuso e preservato
dal vento e dall’alta marea.

La luna mi invidia
ed io invidio la luna
che scivola sulla tua pelle
e toglie spazio ai miei baci.

E risplende
dentro la notte profonda
il tuo sorriso buono
di quando ho detto d’amarti.

  N° 3417 - 26 luglio 2018

                                                  Il Custode

UN CASTELLO

Il primo, insolente fulmine
ne illumina l’intera sagoma
ed esso, sulla cima del colle
appare creatura mostruosa
oscura e dagli occhi di fiamma
e l’anima di ghiaccio ed oblio.

Tuoni giù dal cielo di pece
quasi a voler coprire le grida
che echeggiano dalle segrete
forse di streghe ed eretici
e carni alla mercé del dolore
sotto i ferri degli aguzzini.

Le cornacchie ferme sui merli
come spietate sentinelle
mentre volano sotto la pioggia
pipistrelli dal ghigno satanico
ed io amo quel suono sinistro
delle loro ali dentro la notte.

Sicché io violo il castello
la nebbia posa sul pavimento
ed appoggiate alle pareti
le armature mi guardano passare
il loro sguardo è una tagliola
che si arrampica alle mie caviglie.

Adesso scendo nei sotterranei
e la discesa pare sia interminabile
non ho paura, e come potrei?
Con una torcia appesa al muro
io illumino il mio cammino
ovunque questo mi debba condurre.

Annuso l’acre odore di zolfo
le mie narici ne sono estasiate
nel sottosuolo di questo maniero
mi attende l’inferno coi suoi supplizi
e fiumi di fiamme alle mie spalle
lamenti e lacrime a me dinnanzi.

Appena entrato dentro la stanza
osservo i tavoli della tortura
e uomini e donne che agonizzano
non sono streghe, neppure eretici
bensì monaci e suore lascive
prossimi ad incontrare l’Iddio.

Il primo, insolente fulmine
illumina la sagoma del tetro castello
intanto io, molti metri più sotto
accolgo i dannati ed i peccatori
poiché il mio esilio è terminato
e finalmente sono tornato a casa!

  N° 3416 - 25 luglio 2018

                                                Il Custode

lunedì 23 luglio 2018

IL DONO DELLA STREGA

<<L’immortalità…
è questo che tu desideri?>>
Lei pronunciò quelle parole
le sue labbra promisero il dono
mentre dentro lo sguardo
aveva oceani e onde e gabbiani.

Con un violento sospiro
l’uomo tacitò il proprio cuore
ed il tuono di ogni battito
si infranse sugli scogli
sopra una distesa di muschio
dove riposavano le telline.

Lei con il viso stupendo
però macchiato da una maledizione
con le dita sfiorava il cielo
e vi modellava gocce di pioggia
e la luna, molto assetata
le beveva e la ringraziava.

Il profumo di pira e di frassino
sulla pelle di latte e di rosa
lui non poteva certo resistere
alla forza di quell’incantesimo
e durante la notte ascoltava
i pensieri del diario di lei.

<<Potere e ricchezza…
è questo ciò che tu brami?>>
Lei si avvicinò come una gatta
e lui, sconfitto ogni timore
le prese la mano e mormorò:
<<Io desidero soltanto il tuo amore.>>

  N° 3415 - 23 luglio 2018

                                                 Il Custode

sabato 21 luglio 2018

TI CHIEDERO' PERDONO

Ti ucciderò
e lo farò con passione
come coltivassi una rosa
come se scrivessi poesie.

Sulla tua morbida pelle
brucerà con il mio odio
la cera di una candela
versata sopra i tuoi capezzoli.

Mi nutrirò del tuo addio
della brezza del tuo respiro
ultimo soffio di vita
sacrificato al tuo egoismo.

E ti chiederò perdono
quando non potrai accordarmelo
distante, dentro il tuo viaggio
che ti conduce alle tenebre.

  N° 3414 - 21 luglio 2018

                                                  Il Custode

mercoledì 18 luglio 2018

DECADENZA

Avevo diversi pensieri
leggeri quanto le nuvole
vortici talmente insolenti
che persino i miei occhi
faticavano a trattenere
fra le ciglia di lana di vetro.

E nella mia anima
si modellavano sogni
fatti di trasparente velina
evanescenti dentro la notte
come lievi baci di luna
sopra il dorso della pianura.

Adesso io non sono più
il senso della decadenza
si agita nella mia mente
laddove i miei desideri
si piegano simili a giunchi
in balìa del forte vento.

Mi affido al silenzio
ed alle rughe del cuore
mentre bevo a sorsi il delirio
come se fosse veleno
quasi che fosse un respiro
putrefatto nella mia gola.

  N° 3413 - 18 giugno 2018

                                                      Il Custode

martedì 17 luglio 2018

IL FUOCO ED IL GELO

Poi arrivò quell’uomo
che aperto il giaccone
diventò una scintilla
e si infranse nel cielo.

Con un boato distrusse
le luci delle vetrine
e le voci ed i capricci
dei bambini viziati e molesti.

Per la galleria commerciale
sangue, latrati e lamenti
mentre i miei occhi impazziti
presero a balbettare.

Il mio corpo bruciava
sotto il cemento pesante
da dove scorgevo a fatica
brandelli di umana natura.

Tra i vestiti ed i fiori
lo sfondo si fece surreale
e la morte si avvicinava
con passi felpati e decisi.

Giunse infine il gelo
ad indicarmi la strada
verso l’oblio delle tenebre
indotte da un invasato.

L’uomo che, aperto il giaccone
esplose e baciò il soffitto
portando con sé, nel delirio
decine di vite innocenti.

  N° 3412 - 16 luglio 2018

                                                   Il Custode

sabato 14 luglio 2018

TORNA

Torna sopra il sentiero
che ti recava ai miei occhi
irto di rose e di spine
e di desideri mai realizzati
che avevo scritto a matita
sopra la sabbia bagnata.

Al grido del mio respiro
spesso tempesta e bonaccia
hai preso l’amore e sei andata
e lo hai ponderato e voluto
rendendo il mio oscuro cielo
una tela senza alcuna luna.

Io riavvolgo la mia clessidra
verso l’inizio dei tempi
quelli in cui tu restavi
sul filo che io tesi la notte
giusto al principio del sogno
e il sogno era il tuo viso.

Torna e trancia di netto
le parole malvagie che ho detto
per ferirti nel cuore e nell’anima
e benché tu sia molto lontana
io adesso ti supplico e imploro
come se avessi bisogno di te.

  N° 3411 - 13 luglio 2018

                                                  Il Custode

martedì 10 luglio 2018

LA PAURA DEL COYOTE

Sono qui, tra le rocce
ed osservo in silenzio
il tuo sguardo cattivo.

Hai ucciso i bisonti
hai distrutto le foreste
senza un reale bisogno
senza provare rimpianto
per questo mi fa paura.

Sopra questa terra arida
sei sceso come un flagello
come la pioggia improvvisa
che si tramuta in torrente
e travolge la vita.

Io leggo il tuo pensiero
ed è alquanto malvagio
ha il lezzo nauseabondo
della prevaricazione
quella con cui hai sottomesso
le tribù di pianura e deserto.

Se io solo potessi
affonderei le mie zanne
dentro la tua gola di uomo.

Ma tu sei pericoloso
quanto il morso dello scorpione
più della tempesta di sabbia
e dell’urlo del vento
che mi porta l’odore
della tua crudeltà.

  N° 3410 - 10 luglio 2018

                                                  Il Custode