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domenica 29 aprile 2018

SIBERIA

Tu ti ricordi di me?
Sono il fantoccio morto di freddo
sopra le nevi sovietiche
mentre marciavo nella bufera
diretto ai campi, in Siberia
scortato dall’armata rossa.

Io osteggiavo il comunismo
la malvagità dei compagni
il regime mi derubò di ogni cosa
dei miei affetti, dei miei averi
promise di dividerlo con il popolo
però il popolo non ebbe mai nulla.

E milioni di disperate anime
persero la dignità, poi la vita
nella distante regione dei ghiacci
nelle miniere oscure e profonde
coloro considerati nemici di classe
non ottennero alcuna pietà.

Eppure, e a distanza di anni
la mia memoria viene infangata
poiché ancora la gente si indigna
per i crimini dei nazi-fascisti
ma la mia morte è trascurata
alcune volte, addirittura, giustificata.

Ma come chiunque, io avevo sogni
distrutti per il volere di Lenin
e non si commemora che l’olocausto
quasi che io non fossi mai esistito
perché nacqui dalla parte sbagliata
rispetto a quella che governa il mondo.

  N° 3372 - 29 aprile 2018

                                               Il Custode

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