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lunedì 16 aprile 2018

LA PELLE DEL DAINO

Ti annuso
ma non sento l’odore
di chi mi diede la vita.

Sono confuso, irritato
e piango sommesse lacrime
sopra le tracce di sangue
lasciate al tuo passaggio
sangue di chi io amavo
e adesso non mi parla più.

Nascosto oltre il cespuglio
provo a sbirciare
dentro i tuoi occhi ignobili
ma vedo null’altro che oblio.

Una violenta illusione
la pelle che tu scuoiasti
solamente per un tuo vezzo.

Che tu sia maledetto
adesso che abbandoni il sentiero
lasciandovi agonizzare
i daini ai quali sparasti
mentre io, orfano in fuga
affronto la mia solitudine.

Nessun dio, né giustizia alcuna
potrà lenire il mio dolore
o lavare l’onta indelebile
che infetta la tua lurida anima.

  N° 3365 - 16 aprile 2018

                                               Il Custode

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