il canto stonato del
vento?
Si infrange sui tetti
d’ardesia
tra i vicoli della città
vecchia
riesci ad annusare,
bambina
il tanfo della mia
malvagità?
Io sono un’ombra nel buio
dallo sguardo di lupo
famelico
intanto che tu torni a
casa
come agnello diretto
all’ovile
io sono un folle nel
buio
con il cuore di pietra
scolpita.
Ti volti ed allunghi il passo
il respiro rintrona per
strada
avrai paura di ogni
bisbiglio
che le foglie diranno al
selciato
ti volti e finalmente mi
vedi
un rapace dagli occhi di
fiamma.
Poco sangue e molto dolore
e scintille di antiche
visioni
tu che biascichi parole
confuse
da lasciare i gatti
interdetti
poco sangue ed il gusto
d’oblio
d’improvviso tu saluti
la vita.
N° 3368 - 18 aprile 2018
Il Custode
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