Iniziò tutto
da un diluvio
fatto di lacrime e di argilla
dopo pare che tu nascesti
dalla costola rubata ad un uomo
così raccontò il cantastorie
e fu una romanza meravigliosa.
Nell’apatia di
mille eoni
tu diventasti avventura e poesia
un delirio di intense emozioni
ed ancora l’apoteosi, poi l’uragano
che seminò tra i cespugli di bacche
alcuni frammenti del tuo sospiro.
Ed arrivò uno
strano individuo
che asserì di essere Iddio
l’unico artefice della tua pelle
il creatore del tuo sorriso
ma folgorato dalla tua bellezza
comprese, alfine, la sua pazzia.
Nel calderone
d’acqua del lago
il demonio immerse il tuo corpo
e ti plasmò talmente forte
da superare ogni intemperia
il dolore di fragili amori
la tragedia dei figli perduti.
Infine ti vidi
sulla pianura
tu, sublime fuggiasca dall’Eden
e c’era la luna a contemplarti
al centro della notte migliore
io domandai quale fosse il tuo nome
sicché seppi che tu eri una donna.
N° 3302 - 18 luglio 2017
Il Custode
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