Ho perso la
direzione
da dove il tuo cuore gridava
davanti a me solo tenebre
oltre le tenebre, il delirio
quello che, da un’arbanella
ho sorseggiato al tuo addio.
Più avanti di
diverse miglia
la polvere sale e mi invade
o forse non è che la cenere
di un antico amore che fu
e si aggrappa alle mie narici
e mi occlude il tuo profumo.
Rammento di
avere rubato
la vista di un gatto morente
ma il buio è talmente fitto
che devo persino immaginare
i pensieri che stavo pensando
quando ti ho vista svanire.
Dov’è
precipitata la luna
che non ne ho sentito il tonfo?
E dove le stelle e le lucciole
hanno smarrito la loro luce?
Forse dentro la tua anima
che mi permetteva di vivere.
Percorro passi
alla cieca
e speranze senza destino
verso la marea e la salsedine
e tu sei dalla parte opposta
se io cadessi in una voragine
ritroverei almeno il tuo inferno.
Aspetterò il
prossimo sole
è solo una questione di secoli
quelli che ho sprecato a cercarti
o trascorso dopo averti perduta
che senza di te io trovo ridicolo
l’intera vita e finanche la morte.
N° 3290 - 1 luglio 2017
Il Custode
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