Arrivarono dal
grande mare
sopra tronchi di legno maestosi
ed ancora dalle terre di sotto
dove la neve si scioglieva nel cielo.
Passarono
oltre il deserto e i coyotes
portati da un dio o da un demonio
con quel sorriso beffardo
di chi è il padrone del mondo.
Noi tutti ci
domandammo
il segreto delle loro anime
ma né i curiosi, nemmeno gli impavidi
conobbero mai la risposta.
Allora io
parlai allo sciamano
il più saggio dall’Ovest in poi
riluttante, lui, geloso del suo destino
ma gentile come le menti libere.
All’interno
del suo teepee
lanciò all’aria le ossa di pollo
noi seduti, fumando e tossendo
nell’attesa di parole e sospiri.
E però lo
sciamano tacque
e pianse una sola lacrima
fu allora che noi comprendemmo
che era l’alba del nostro tramonto.
La mestizia
verso l’ineluttabile
sopra i volti costruiti di quercia
dei giovani, ardimentosi guerrieri
delle donne con i bambini al seguito.
…Arrivarono dal grande mare
ed ancora dalle terre di sotto
e presero tutto, presero ogni cosa
a cominciare dalle nostre vite.
N° 3294 - 6 luglio 2017
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento