Ho ancora i
tuoi occhi
nella mia tasca sinistra
e frammenti del tuo respiro
incastonati tra i denti
resistono alla mia saliva
travolgente fra le mie labbra.
Non so come
sia accaduto
però il ricordo è piacevole
le grida che tu mi hai sputato
rimbalzano tra le pareti
della mia testa in delirio
della mia vacillante ragione.
Ho usato molta
abnegazione
pur di infierire oltremodo
sopra il tuo corpo bellissimo
di ematomi, e sangue e vomito
fra le mie unghie, il profumo
della tua pelle oramai gelida.
D’altronde io
sono malato
un fottutissimo psicopatico
e però me ne compiaccio
di questo mio essere insano
tu hai voluto biasimarmi
…non potrai farlo mai più.
N° 3308 - 31 luglio 2017
Il Custode