Arrivò
e sembrava adirata
quando il fondo del mare
tremò e sputò il proprio odio
però gli uomini, ignari
distesi sulla candida sabbia
non compresero che era la morte.
Quelle isole
erano simili a stelle
dipinte sulla tela dell’oceano
ma spazzate via in un lampo
dalla mano violenta dell’onda
diventarono parte di Atlantide
la dimora di ammalianti sirene.
Si avvicinò
ed aveva gli occhi malvagi
e la gente, nascosta dietro le palme
pregò le sue brevi preghiere
fuggire non aveva alcun senso
era inutile quanto versare
lacrime destinate ai coralli.
Ed era Natale
quando l’acqua sbarcò
collezionando cadaveri e detriti
gonfiò i muscoli e si fece gigante
dopo mostrò lo sguardo altero
per far capire chi comandava
una regina sulla battigia.
Infine si
ritirò
siccome esausta dopo la sua sfuriata
e lo fece nel totale silenzio
mortificata per il proprio delirio
e gli scampati, dalla collina
la videro riprendere il largo
e tornare a giocare con i delfini.
N°
3137 – 12 giugno 2016
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