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venerdì 25 marzo 2016

UN ISTANTE PRIMA DELLA FINE DEL MONDO

Io pensavo
ed intanto restavo seduto
giusto al centro del mio dolore
e la vita che avevo trascorso
mi mordeva alle caviglie
allora non riuscivo ad alzarmi.

E la terra franava
la montagna si fece pianura
io, oberato dai miei ricordi
non mi avvedevo di quelle zolle
che gonfiavano nelle mie tasche
come gemme di giovani fiori.

Il crepuscolo pregno di lampi
alle sue spalle la notte profonda
ma le stelle, da sempre pavide
si nascosero dietro la luna
in un tramonto che aveva l’odore
di lupi e gufi sfuggiti all’inverno.

In silenzio
io ascoltai il cianciare del vento
e non rammento come accadde
che la prima voragine mi divorò
so solamente che ebbi a pentirmi
un istante prima della fine del mondo.

  N° 3093 - 25 marzo 2016

                                                Il Custode

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