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domenica 27 marzo 2016

PREGHIERA DEL SOLDATO

Nel sentiero di questa trincea
seppellito dal fango umido
io non ti so più ascoltare
ma posso solamente maledirti
trattenendo a stento la rabbia
dentro questi miei occhi percossi
che troppe volte oramai
hanno imparato la morte.

Adesso io sto pensando a te
sopra questa collina annerita
violentata dai colpi di cannone
e mi sovviene la candida ipocrisia
del tuo dipinto posto nella chiesa
che profuma ancora i miei ricordi
dell’infanzia e l’incenso inebriante
e quei giorni sono troppo distanti.

Bugiardo e sicuramente malvagio
che non piangi per i corpi smembrati
di chi ha esaurito la sua vita
aggrappato al filo spinato
arrogante nel farci espiare una colpa
commessa in secoli oramai lontani
ti sei manifestato come un padre buono
ed un buon padre perdona sempre i suoi figli.

Ma forse il tuo pensiero è corretto
perché quando osservo questi soldati
appagati nello sventrare i propri nemici
affondando piacevolmente la baionetta
comprendo che noi non meritiamo la tua pietà
e con rammarico e rassegnazione
non leggo un destino per questo mondo
non vedo futuro per l’intera umanità.

  N° 1129 - 19 giugno 2008

                                                Il Custode

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