Sfuggito alle
tue labbra
e frutto di un desiderio
gusto di rosa che mescola
alla vaniglia in attesa.
Io rammento il
tuo dono
dentro ogni notte perduta
ad immaginare il tuo viso
vicino alle bollenti rotaie.
E ciglia che
si chiudevano
simili ad un riccio ferito
ma solo per tenere nascosta
la tristezza che si insinuava.
Ma gli occhi
ti cercavano
simili a chiodi e catene
che si scioglievano al suolo
al lampo del tuo sorriso.
Sfuggito alle
tue labbra
ma non il frutto del caso
io stringo forte il tuo dono
lo difendo a costo di uccidere.
In un
pomeriggio assolato
tra gente rosa dall’invidia
alla luce delle bollenti rotaie
ma era reale il tuo bacio.
N°
2031 – 27 marzo 2012
Il Custode
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