Ti attenderò
sul baratro
sulla soglia dell’addio
ed avrò la lacrima migliore
disegnata nei miei occhi.
Tu dovrai solo
guardarmi
nella maniera che desideri
cosicché io conduca con me
quel tuo ultimo sguardo.
E mentre
spalanco le mie ali
la brezza pare confondermi
la tua bellezza vuole irretirmi
ma non ho tempo per ascoltarti.
Osservami
mentre spicco il volo
e tieni per te i miei pensieri felici
adesso che la tua polvere di fata
sembra avere svanito il suo effetto.
Io finalmente
accarezzo le nuvole
faccio a gara con aquile e falchi
poi salgo fino al muso del sole
per riscaldarmi dal tuo gelo.
Ma sono
arrivato troppo in alto
e calamitato dal tuo dolore
adesso scendo giù velocemente
morire è questione di un attimo.
Sono supino
sopra l’asfalto
disteso in un letto di sangue
il mio respiro si frantuma
la mia vista si fa cieca.
Abbi cura dei
tuoi momenti
dei baci che tu mi hai negato
adesso che sei un punto minuscolo
perduto dentro un cielo distante.
Io troverò un
nuovo sentiero
sopra il quale venirti a cercare
e terrò aperta la soglia del cuore
affinché tu possa entrarvi ancora.
N° 2000 - 9 marzo 2012
Il Custode