Ebbene sia,
dunque
tu, miserabile e infame
io sono alla tua mercé
con il mio pube glabro
poiché sono una bambina
ma questo non sembra importarti
questo non sembra fermarti
tu oramai hai deciso
quello che sarà il mio destino
ma per quanto possa fare male
io non ho paura!
Ho l’anima che
impreca
da quanto ti disprezzo
io mi agito, graffio e sputo
e però non serve a nulla
ma provo un tale ribrezzo
per le tue mani sudate
sopra i miei seni minuscoli
fra le mie cosce
ed attorno alle mie natiche.
Il tuo sorriso
malvagio
si infrange sul mio viso
tu abusi di me
in maniera selvaggia e impietosa
e te ne compiaci
ma da quale vittoria effimera
ti senti talmente appagato?
Tutto ciò che mi hai rubato
non è altro per te
che una conquista misera.
Io lo vedo
tu adesso sei pronto
per il tuo ultimo affronto
e legata ad un albero
attendo le fiamme crepitanti
è questa la tua soluzione
per farmi tacere per sempre
tu, vile e bastardo
escremento di cagna in calore.
Io non oppongo
resistenza
poiché sono una bambina
oramai priva di forza
senza più voglia di vivere
comunque ti guardo negli occhi
perché io ho dignità
e benché la mia morte sarà atroce
in mezzo al fuoco e fra le sterpaglie
in questa radura dell’India
io non ho paura!
N° 2865 - 10 marzo 2015
Il Custode
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