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domenica 8 marzo 2015

CANTICO DI UN AMMAZZATO POLITICO

Ho rubato ad un cieco
il suo vedere lontano
e ad un vecchio mendicante
la forza della sua mano
e le lacrime di un bimbo
che piange di paura
e la libertà che un cervo
aveva chiesto alla natura.

Mi hanno pestato a sangue
per votarmi al loro Dio
e poi mi hanno chiuso gli occhi
ed ogni pensiero mio.

Che buio in questa stanza
che fa orrore anche al vento
di umido terriccio
ma anche il cuore è spento.

Chissà se adesso, fuori
qualcuno avrà compreso
che ciò che non ho amato
Dio se l'è ripreso.

E’ la vita che ieri
mi ha voltato le spalle
mentre grido in silenzio :
"ho lasciato la valle."

Odio vedere il sangue
quel colore suo rosso
eterno ora qui il nero
che osservo commosso.

Ho rubato ad un cieco
il suo vedere lontano
e ad un vecchio mendicante
la forza della sua mano
e le lacrime di un bimbo
che piange di paura
e la libertà che un cervo
aveva chiesto alla natura.

  N° 340 - 16 gennaio 1983

                                                   Il Custode

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