La mia tela è
accogliente
e scintilla al bacio del sole
Nella notte s’apriranno le danze
per celebrare la vostra venuta.
Signore
mosche, damigelle falene
tutte invitate al mio ricevimento
io, con le zampe fasciate a velluto
e lo sguardo capace di ipnotizzare.
Vi attendo, o
prede, alla mia tavola
farfalle e libellule, pasto prelibato
siete leccornie ch’io già pregusto
nella mia dimora, tra la felce e l’albero.
Signorine
zanzare, principesse api
s’inizia la musica sopra i vostri lamenti
io sono seduttore, maestro nel circuirvi
sarete la cena, poi provviste per l’inverno.
Sin dal
crepuscolo e fino all’aurora
i vostri resti quale tappeto sulle foglie
tutte imprigionate al mio ricevimento
nella mia dimora, tra le gocce di brina.
N° 2862 - 3 marzo 2015
Il Custode
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